Magnolia Parks by Jessa Hastings

autore:Jessa Hastings [Hastings, Jessa]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-04-26T22:00:00+00:00

33.

MAGNOLIA

Sono mortificata. Completamente, totalmente, profondamente mortificata. I confini del mio campo visivo sono diventati neri non appena l’ha detto: «Perché avevo voglia di farlo».

Ho sentito un’oppressione al petto. Ho cominciato ad ansimare. Credo di aver avuto un attacco di panico. Mi sa che lui ha cercato di aiutarmi, ma l’ho spinto via, mi pare, e credo persino di averlo graffiato, mentre lottavo per impedirgli di toccarmi.

Non ricordo esattamente. Ora mi sembra tutto uno strano incubo. Ricordo di essere rimasta seduta all’altro capo della barca, più lontana possibile da lui, finché non siamo giunti a riva.

Durante il viaggio verso l’albergo mi sono seduta davanti, accanto all’autista. Quando siamo arrivati in hotel, mi pare che BJ mi abbia chiamata mentre spalancavo la portiera e correvo via più veloce che potevo.

Avevo l’impressione che mi sanguinassero gli occhi, e il cuore sembrava volermi saltare fuori dal petto.

E con questi occhi disperati e l’aria totalmente distrutta sono entrata nella stanza.

Tom era sul balcone. Vino rosso, come piace a lui, mentre io preferisco il bianco. BJ si adegua a qualsiasi cosa beva io, mentre Tom prende un bicchiere di entrambi.

Non appena mi vede attraversa la stanza con un paio di falcate. Il suo sguardo teso e gli occhi pieni di preoccupazione sono per me una cosa troppo gentile, troppo, in questo momento. È come quando, nel bel mezzo del negozio di Cartier, una sconosciuta con la frangetta ti guarda e ti chiede se va tutto bene, una settimana dopo che hai scoperto che il tuo fidanzato ti ha tradita, e tu incominci a piangere incontrollabilmente e istericamente, tanto che non riesci neppure a risponderle, e allora lei ti abbraccia e ti rassicura accarezzandoti i capelli – ecco, adesso Tom mi sta guardando nello stesso modo.

Di più. Si vede che è davvero preoccupato per me. È triste per me e vorrebbe picchiare BJ, anche se non sa che cosa è successo. Ha solo bisogno di consolarmi.

E un giorno, tra qualche tempo, quando ripenserò a questo momento, è esattamente qui che userò l’evidenziatore, o scriverò una nota, o farò un’orecchia sulla mia pagina mentale: è questo l’istante in cui la struttura molecolare di ciò che Tom England rappresenta per me comincia a cambiare.

Non a cena, quando per poco non fa a botte con BJ; non quando si piazzerà davanti a me, facendomi scudo per proteggermi dal ragazzo che ha spezzato, spezzerà e continuerà a spezzare il mio stupido cuore, quel cuore che non riesce a imparare dalle lezioni, che non riesco a educare; e neanche dopo, quando lo trascinerò nella nostra stanza con mani febbrili, determinata a fare sesso con lui per dimenticare tutto. Ma in questo preciso momento, quando si accorge che sto andando in pezzi prima ancora che me ne accorga io, e cerca di fermare lo sfascio stringendomi il viso tra le mani nel tentativo di tenermi insieme, senza riuscirci.

«Ehi, ehi, ehi…» dice, cercando di arginare il mio pianto. «Cos’è successo?» Non gli do risposte, solo lacrime. «Magnolia?» Non riesco a rispondergli, e allora mi abbraccia forte.

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